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giovedì 8 maggio 2014

Vikings: Recensione dell'episodio - 2.10 The Lord's Prayer - Finale di Stagione

Qualcuno di voi pensava che le sanguinose battaglie a colpi di ascia viste negli scorsi episodi fossero finite? Io ovviamente no, mi aspettavo un bel finalone con sangue, lacrime e tradimenti e sono stata accontentata. Gran parte dell'episodio si concentra sulla costruzione di un equivoco: Flocki e il suo doppio gioco. Chi aveva creduto che fosse diventato dall'oggi al domani una serpe in seno della peggior specie, sarà rimasto ampiamente sorpreso dagli ultimi dieci minuti dell'episodio, io devo dire che a livello di trama e costruzione della storia avrei maggiormente apprezzato un suo voltafaccia definitivo piuttosto che il doppio gioco francamente telefonato. Questa devo dire è una delle cose che ha stonato in questo finale di stagione per il resto ben ritmato.
vikings_210-2L'orgoglio ferito di Re Horik lo porta a fidarsi delle persone sbagliate e a peccare di un'ingenuità quasi imbarazzante: prima Flocki che per provare la sua fedeltà al re inscena l'omicidio di Thornstein, poi Siggy che viene invece incaricata di uccidere i figli maschi di Ragnar. Ma voi anche solo per un minuto avete pensato possibile che Flocki potesse uccidere Bjorn? Io neanche per idea ed è per questo che il twist narrativo finale, in cui l'incursione dell'esercito di Re Horik non coglie nessuno di sorpresa come invece avrebbe dovuto, rende tutto un bel po' prevedibile. Nonostante ciò Michael Hirst ci regala dieci minuti finali a dir poco adrenalinici. Vikings conclude questa seconda stagione con crudezza, violenza e sangue e  History Chanel dimostra ancora una volta di essere un network fedele e onesto nei riguardi degli spettatori; soprattutto in quelle scene più difficili. Mi riferisco alla scena off screen dell'uccisione delle figlie e dei figli di Re Horik: i Vichinghi non risparmiano nessuno, neanche i bambini! Solo Bjorn colto da quella fragilità che lo distingue dal padre e dalla madre, lascia andare le uniche due superstiti. A livello di gestione della scena d'azione, ho trovato un po' confusionaria e mal gestita la battaglia finale, soprattutto gli ultimi minuti, ma presumo che questo sia dovuto a un necessario taglia e cuci del girato, pecca  che avevo sottolineato anche nella prima stagione.
vikings_210Vikings, resta ovviamente un buonissimo prodotto, che ha sempre offerto uno sguardo interessante sulla società e cultura di questo popolo, in particolare ho sempre trovato molto interessante il modo in cui i personaggi femminili sono stati tratteggiati. In questo episodio, lo show fa qualcosa in più, ci mostra due donne che parlano del loro lavoro e non di uomini come avviene invece di frequente - talmente tanto di frequente che in USA c'è il The Bechdel test, che a seguito di tre domande indaga sulla presenza di dialoghi tra due personaggi femminili incentrati sul mondo lavorativo. (qui dettagli) Lagertha incontra Grunhilde e le due si scambiano complimenti sul loro "lavoro" da guerriere. Affascinate, come lo è anche la figura di Porunn. Schiava liberata che pretende rispetto e che sogna una vita simile a quella di Lagertha.
vikings_210-3In conclusione un buon finale di stagione  dove i dialoghi sono ridotti all'osso e con Ragnar che batte ogni record pronunciando forse tre parole in croce ma riuscendo a dominare la scena finale nel faccia a faccia (anzi forse dovrei dire il testa a testa!!) con Re Horik; nonostante ciò restano le riserve esposte che non rendono a mio avviso l'episodio il più forte della stagione come invece ci si aspetterebbe da  un finale.
Per vedere sempre prima gli episodi di Vikings seguite la pagina 
Questa recensione è stata pubblicata anche su Telefilm-Central.org
il 4 Maggio 2014

martedì 22 aprile 2014

Vikings: Recensione episodio 2.08 - Boneless

La profezia della principessa Aslaug si è avverata, sarebbe stato strano il contrario visto che non ne sbaglia una: Il figlio che portava in grembo e che era stato concepito dopo il ritorno di Ragnar è nato con un menomazione a una gamba, è un senza ossa come ci  annuncia il titolo.
Vikings_208-2La prima parte dell'episodio si concentra proprio sulla disperazione e allo stesso tempo sul conflitto interiore di Ragnar e Aslaug per le sorti di questo bambino,che in una società di guerrieri avrà vita difficile se non breve, non essendo in grado di camminare. Ancora una volta, devo sottolineare l'intensità di Travis Fimmell perfetto nel mostrarci il tormento e lo struggimento di Ragnar.   Boneless però è anche un episodio di preparazione al gran finale; i tempi stringono e la partenza per il Wessex si avvicina. Lagherta, che si è guadagnata il titolo di jarl, è pur sempre una donna e come tale deve combattere e dimostrare maggiore astuzia e forza per riuscire a essere tratta da eguale dagli uomini: dal suo secondo che cerca di far valere un accordo stipulato in precedenza e dal suo ex marito che pur cercando di trattarla da eguale, poiché Jarl non sembra voler dividere con nessuno la leadership della spedizione. D'altro canto l'abbiamo visto sin dal primo episodio, Ragnar è guidato da una profonda fede per il proprio destino, crede fermamente nella propria discendenza morale e fisica dagli dei.
Vikings_208-6Un altro elemento che si aggiunge in questo episodio, anche se ne avevamo visto un buon accenno nel precedente, è l'approfondimento sul personaggio di Floki. Floki, sin dal principio è stato "consegnato" così allo spettatore senza tante spiegazioni o particolari riflessioni; dallo scorso episodio invece, dalla sua reazione alla gravidanza di Helga ci viene detto che Floki è inquieto. Una mina vagante che potrebbe creare qualche problema a Ragnar negli scontri finali. Lo vediamo confessare alla moglie i suoi dubbi su Ragnar e la sua fiducia crescente per King Horik che a suo avviso sa comprendere gli dei che tormentano Floki meglio di Ragnar. Floki, costruttore di navi, grazie al quale Ragnar è riuscito a razziare le coste della Sassonia, spostando quindi le sue mire espansionistiche a ovest, si sente tradito dalla noncuranza di Ragnar sempre più’egocentrico e visionario. E' proprio in queste sottolineature che ci viene ricordato che Vikings è una serie che parla di un popolo a 360 C°, quindi anche di famiglia e amicizia.
Vikings_208-1Vikings_208-3Amicizia che lega Ragnar a Floki, ma che lega anche Ragnar a  Athelstan. Quest'ultimo ci viene mostrato brevemente ancora una volta come strumento didattico; Athelstan risponde alle domande pungenti sugli usi e costumi dei Vichinghi rivolte dalla Principessa della Mercia, ninfomane insaziabile, in visita alla corte di King Ecbert. L'episodio termina con l'arrivo sulle coste del Wessex. Ragnar vorrebbe come King Ecbert utilizzare la diplomazia e parlare, soprattutto perché ormai è certo che Athelstan sia vivo. Re Horik dal canto suo, fa notare per la seconda volta che i tre alleati non sono eguali, poiché Re dovrebbe avere l'ultima parola sulla spedizione. Il tutto si risolve in un colpo di mano di quest'ultimo che tende un'imboscata al figlio di Re Ecbert e ai suoi uomini, giunti sulle coste per dare il benvenuto diplomatico ai Vikinghi. Episodio preparatorio ma non per questo poco interessante. Ci lascia la possibilità dimettere a fuoco i nostri protagonisti e i rapporti tra loro, come quello sempre più forte che si sta instaurando tra Rollo e suo nipote Bjorn, molto preoccupato per la sua prima vera battaglia mostrando quindi una natura molto diversa da quella del padre.
Questa recensione è stata pubblicata il 20 Aprile 2014 anche su Telefilm Central.org

venerdì 8 marzo 2013

Ti consiglio un Pilot: Vikings - 1.01 – Rites of passage



Scandinavia VIII secolo. E' qui che ci catapulta la nuova serie di History Channel che si propone di narrare le vicende dei Vichinghi. Guerrieri originari della Scandinavia e della Danimarca che tra l'VIII e il XI secolo saccheggiarono e conquistarono le coste dell'Europa.
Non sono un'esperta del periodo storico in questione né tanto meno dei Vichinghi, ma è molto chiaro sin dalle prime scene dell'episodio pilota di Vikings la cura quasi maniacale, ma mai manualistica dedicata alla ricostruzione storica, culturale e sociale, quest'attenzione rende molto più semplice direi naturale allo spettatore entrare nella storia raccontata.
2013 Film Independent Spirit Awards - Red CarpetI primi minuti sono in lingua norrena, particolarità che mi ha elettrizzato e che ha reso molto realistica l'introduzione nel contesto culturale, la pronuncia inglese resta comunque nordica in quasi tutti i personaggi, nel proseguimento dell'episodio che, dal mio punto di vista, fa guadagnare veramente dei punti in realismo. Il ritmo è dilatato soprattutto nella prima parte, ma all'economia della storia questo non pesa troppo, sembra, infatti, quasi seguire un ritmo della natura circostante. La fotografia è uno dei punti di forza dello show, ma con quella location sinceramente sarebbe stato strano il contrario. Vivida negli esterni, dove esalta le ambientazioni, più cupa nelle scene interne come a voler porre l'accento sulla crudezza del modo di vivere.
Vikings7Vikings narra le vicende di Ragnar Lothbrok, guerriero vickingo e agricoltore con una voglia quasi ossessiva di cambiare la propria posizione e migliorarla per quanto possibile. La sua ambizione lo mette in contrasto con il capo locale Earl Haraldson, interpretato da un convincete Gabriel Byrne che insiste a mandare i suoi predoni a saccheggiare le solite coste povere dell'est, piuttosto che esplorare l'ovest. E' proprio il sogno di Ragnar quello di esplorare l'ovest e nonostante l'avvertimento di Earl a non sfidarlo ancora, si affida a Floki che per la cronaca è Gustaf Skarsgård fratello del noto Alexander e figlio del più noto Stellan Skarsgård, per costruire una nuova generazione di navi in grado di navigare nel mare del Nord. La guerra sembra annunciata. Floki, come fa notare il figlio di Ragnar, ha un nome simile a Loki il dio che nei fumetti della Marvel è figlio adottivo di Odino ma nella mitologia è un semplice compagno di Odino e del figlio Thor, in due scene dell'episodio, in apertura e quasi in chiusura Ragnar ha una visione proprio di Odino. La divinità principale della mitologia e religione germaniche del periodo, Odino è il più antico degli dei e come tale conosce il destino degli uomini. La spiritualità che tratteggia la figura di Ragnar grazie anche a queste visioni che lui interpreta come segni positivi, ci sono ancora più utili per comprendere a pieno il protagonista della serie, un'idealista e un visionario che considera la conquista dell'ovest quasi una vocazione.
Vikings però è anche una storia di famiglia, conosciamo, infatti, nel corso dei quaranta minuti del pilot, l'amore nutrito da Ragnar per la moglie Lagertha, una donna guerriera amata anche dal fratello di Ragnar, Rollo, situazione che presumibilmente li metterà in contrasto. Assistiamo all'iniziazione del figlio di Ragnar nella società vikinga che ci permette di essere spettatori in prima linea dell'esercizio del potere del capo e delle usanze culturali e religiose della popolazione.
Da sottolineare anche un sogno, presumibilmente un ricordo di Earl Haraldson, in cui vede i propri figli fatti a pezzi in una fossa dei quali sicuramente sapremo qualcosa nei prossimi episodi, è soprattutto in questi momenti ma in generale in tutto il pilot si respira l'aria di Game of Thrones questo è anche il motivo, non lo nego, per cui ho deciso di approcciarmi al pilot di questa serie e presumo sia anche in parte la carta su cui ha giocato History Channel per promuovere il nuovo show.
L'episodio pilota è molto solido e porta a termine egregiamente il suo compito, quello cioè di incuriosire per continuare la visione della serie. I personaggi sono, infatti, ben imbastiti e gli attori in generale tutti credibili, la storia è stata ben introdotta, preparandoci alle lotte e agli ostacoli che Ragnar dovrà superare da qui alla durata della stagione.
 Telefilm-Central.org
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