martedì 22 aprile 2014

Vikings: Recensione episodio 2.08 - Boneless

La profezia della principessa Aslaug si è avverata, sarebbe stato strano il contrario visto che non ne sbaglia una: Il figlio che portava in grembo e che era stato concepito dopo il ritorno di Ragnar è nato con un menomazione a una gamba, è un senza ossa come ci  annuncia il titolo.
Vikings_208-2La prima parte dell'episodio si concentra proprio sulla disperazione e allo stesso tempo sul conflitto interiore di Ragnar e Aslaug per le sorti di questo bambino,che in una società di guerrieri avrà vita difficile se non breve, non essendo in grado di camminare. Ancora una volta, devo sottolineare l'intensità di Travis Fimmell perfetto nel mostrarci il tormento e lo struggimento di Ragnar.   Boneless però è anche un episodio di preparazione al gran finale; i tempi stringono e la partenza per il Wessex si avvicina. Lagherta, che si è guadagnata il titolo di jarl, è pur sempre una donna e come tale deve combattere e dimostrare maggiore astuzia e forza per riuscire a essere tratta da eguale dagli uomini: dal suo secondo che cerca di far valere un accordo stipulato in precedenza e dal suo ex marito che pur cercando di trattarla da eguale, poiché Jarl non sembra voler dividere con nessuno la leadership della spedizione. D'altro canto l'abbiamo visto sin dal primo episodio, Ragnar è guidato da una profonda fede per il proprio destino, crede fermamente nella propria discendenza morale e fisica dagli dei.
Vikings_208-6Un altro elemento che si aggiunge in questo episodio, anche se ne avevamo visto un buon accenno nel precedente, è l'approfondimento sul personaggio di Floki. Floki, sin dal principio è stato "consegnato" così allo spettatore senza tante spiegazioni o particolari riflessioni; dallo scorso episodio invece, dalla sua reazione alla gravidanza di Helga ci viene detto che Floki è inquieto. Una mina vagante che potrebbe creare qualche problema a Ragnar negli scontri finali. Lo vediamo confessare alla moglie i suoi dubbi su Ragnar e la sua fiducia crescente per King Horik che a suo avviso sa comprendere gli dei che tormentano Floki meglio di Ragnar. Floki, costruttore di navi, grazie al quale Ragnar è riuscito a razziare le coste della Sassonia, spostando quindi le sue mire espansionistiche a ovest, si sente tradito dalla noncuranza di Ragnar sempre più’egocentrico e visionario. E' proprio in queste sottolineature che ci viene ricordato che Vikings è una serie che parla di un popolo a 360 C°, quindi anche di famiglia e amicizia.
Vikings_208-1Vikings_208-3Amicizia che lega Ragnar a Floki, ma che lega anche Ragnar a  Athelstan. Quest'ultimo ci viene mostrato brevemente ancora una volta come strumento didattico; Athelstan risponde alle domande pungenti sugli usi e costumi dei Vichinghi rivolte dalla Principessa della Mercia, ninfomane insaziabile, in visita alla corte di King Ecbert. L'episodio termina con l'arrivo sulle coste del Wessex. Ragnar vorrebbe come King Ecbert utilizzare la diplomazia e parlare, soprattutto perché ormai è certo che Athelstan sia vivo. Re Horik dal canto suo, fa notare per la seconda volta che i tre alleati non sono eguali, poiché Re dovrebbe avere l'ultima parola sulla spedizione. Il tutto si risolve in un colpo di mano di quest'ultimo che tende un'imboscata al figlio di Re Ecbert e ai suoi uomini, giunti sulle coste per dare il benvenuto diplomatico ai Vikinghi. Episodio preparatorio ma non per questo poco interessante. Ci lascia la possibilità dimettere a fuoco i nostri protagonisti e i rapporti tra loro, come quello sempre più forte che si sta instaurando tra Rollo e suo nipote Bjorn, molto preoccupato per la sua prima vera battaglia mostrando quindi una natura molto diversa da quella del padre.
Questa recensione è stata pubblicata il 20 Aprile 2014 anche su Telefilm Central.org

sabato 19 aprile 2014

The Good Wife: Recensione dell'episodio 5.15 - Dramatics, Your Honor


Ci siamo, purtroppo spetta a me. Ho visto Dramatics, Your Honor un paio di ore fa e da allora sto cercando di posticipare il momento in cui mi sarei dovuta sedere qui e scrivere la recensione, ma poi ho deciso di togliermi il pensiero subito. Credo che certe volte sia meglio non metabolizzare certi twist narrativi ma analizzarli subito a caldo. Parlare di questo episodio di The Good Wife è per me, come credo sarebbe per chiunque altro fan della serie, estremamente difficile. Non eravamo preparati a quello che stava per accadere e soprattutto  gli eventi qui narrati, daranno una sferzata alle storie di tutti i personaggi della serie, anzi cambieranno The Good Wife in modo sostanziale. Che qualcosa sarebbe successo in quest'arco di episodi era stato annunciato ma a differenza di altre serie, i King e la CBS hanno deciso, saggiamente, di non costruire sull'evento in sé l'hype, bensì hanno nascosto l'evento in questione nel modo migliore possibile, ponendo come storyline principale le elezioni truccate e il video che incrimina Peter. L'attenzione era tutta concentrata lì da svariati episodi e soprattutto da quando Will era stato inserito nella storyline come legale di Peter ai tempi dei fatti. Anche in Dramatics, Your Honor si riprende questa storyline: Alicia decide di testimoniare volontariamente al Public Integrity Section circa il video e il suo coinvolgimento come legale di Peter.
The Good Wife_515Lo spettatore è distratto da tutto ciò senza rendersi conto che il cuore dell'episodio non riguarda per nulla questa storyline ma, quella di Jeffrey Grant. Abbiamo conosciuto questo ragazzo e il suo caso all'inizio di questa stagione. Jeffry Grant è accusato di aver ucciso Dani Littlejohn un anno prima. Lui dice di non averla mai conosciuta e Will gli crede fermamente, nonostante le prove vadano tutte contro di lui. Costruisce una difesa basata sulla possibilità che il DNA trovato sotto le unghie della ragazza si arrivato lì non per contatto diretto ma per un caso fortuito dovuto prima allo scambio di un libro e poi, quando questa tesi viene rigettata, dalle lenzuola della lettiga che entrambi li aveva portati al pronto soccorso. La tensione del processo e le violenze subite in carcere sono talmente insopportabili che Jeffrey Grant, improvvisamente perde la testa e spara all'impazzata nell'aula di tribunale. Boom! E' esattamente in questo momento dell'episodio che ho iniziato ad avere il cuore in gola e la sequenza in cui Kalinda entra nell'aula e trova Will a terra, agonizzante credo che rimarrà per un po' nella mia memoria. Nonostante questo colpo di scena a dir poco impensabile, nessuno mai avrebbe immaginato l'epilogo.
5goodwife15screencap24Will è morto. Non ci sono momenti di concitazione per rianimarlo. No, niente di tutto ciò.
La scena in cui Diane e Klainda lo trovano sul letto del pronto soccorso senza una scarpa è una delle scene più fredde, forti della serie e di molte altre serie. I king hanno scritto una lettera aperta  ai fan per spiegare le loro ragioni di questa scelta e leggendola si può provare anche a condividere il discorso in generale ma su una cosa non sono d'accordo: Alicia non è la protagonista assoluta di The Good Wife. E se la loro intenzione era costruire una serie con solo una donna divisa tra carriera e famiglia, beh mi spiace, ma allora i personaggi gli sono sfuggiti un po' di mano. Perché è chiaro che i comprimari in questa serie, i co-protagonisti e nel caso specifico, Will, sono essenziali, vitali per raccontare la storia di Alicia. Will, per com'è stato tratteggiato e per il ruolo fondamentale rivestito nella storia di Alicia, era un protagonista della serie e non solo per la storia che li univa ma per tantissime piccole altre ragioni. Basta ricordare quegli episodi in cui lui era stato sospeso e non era sempre in scena, la sua mancanza si sentiva e anche molto.
Il rapporto difficile da definire tra i due è sempre stato raccontato come parte integrante della trama tanto che ogni volta che i due s'incontravano e battibeccavano, come nell'ultimo episodio, il messaggio sembrava un altro. Alla fine, credo che la maggior parte degli spettatori di The Good Wife sperasse che il Bad Timing per la coppia finisse e arrivasse il good timing. Speravamo che il fallimento sentimentale di Alicia si risolvesse proprio con la sua apertura verso Will. Non avevamo fretta noi fans della buona moglie, ci andava bene anche che questa riconciliazione questo "tempo giusto" arrivasse come scena finale della serie. E invece no, proprio per niente.
The Good Wife_515-1Intendiamoci, capisco la difficoltà di scrivere l'uscita di scena di un personaggio quando un attore decide di andarsene non è mai facile e sicuramente i King non sono stati felici di dover rinunciare a uno dei protagonisti della serie. Julian Fellowes ci è passato un anno fa e gli spettatori stanno ancora lanciando dietro le maledizioni a lui e a Dan Stevens. Josh Charles voleva lasciare la serie ma la morte di Will è qualcosa d'inaccettabile per gli spettatori, spero che questo gli showrunner lo sappiano. E' vero che la vita è imprevedibile e che cose del genere possono succedere, come dicono i King la tv non pone l'accento spesso l'irrimediabilità della morte, in realtà non sono d'accordo, anzi fin troppo spesso vediamo morire personaggi e soprattutto verso questo periodo dell'anno.
Da fan della serie quello che faccio fatica ad accettare e capire è questo bisogno che le cose finiscano nel sangue e in modo così violento ci sono altre strade che loro non volevano prendere, l'hanno spiegato bene, ma che forse sarebbero state più adatte alla serie e ai personaggi. Cercando invece di osservare l'episodio in modo più distaccando e tentando un'analisi da non fan, trovo intelligente e coraggioso sfruttare quest'uscita di scena per spezzare una monotonia narrativa per rinfrescare la trama per portare una veloce evoluzione nei personaggi, anche se ho dei dubbi sul dopo Will. Non so come tireranno avanti per un'intera stagione senza il protagonista della serie. Posso capire i sette episodi che mancano e che ruoteranno inevitabilmente intorno a questo evento ma gli altri ventidue episodi? Come faranno a far finta di niente? Ho fiducia però in questi scrittori e sono curiosa di vedere cosa ci riserveranno.
5goodwife15screencap18Ovviamente mettendo da parte gli aspetti più emotivi riguardanti l'episodio e sospendendo, per ora, il giudizio sulla scelta di uccidere in modo violento uno dei protagonisti della serie, non si può non elogiare ancora una volta gli sceneggiatori per l'eleganza con cui scelgono di raccontare un avvenimento così delicato, per la capacità di costruire una scena in modo così epico da farla entrare senza ombra di dubbio tra le scene cult della televisione. La delicatezza e il realismo nel soffermarsi nei particolare che spezzano il cuore dello spettatore; il piede di Will senza scarpa è uno di questi, il pianto di Kalinda quando lo trova morto sulla barella e lo sguardo di Alicia che risponde alla chiama di Kalinda e scopre che Will non c'è più.
Considerazioni sparse:
- Ovviamente passa quasi in secondo piano, purtroppo, l'entrata in scena di Matthew Goode che interpreta l'avvocato dell'accusa e che viene coinvolto nella sparatoria rimanendo però solo lievemente ferito. Il suo ruolo a detta dei King, sarà importante nei prossimi episodi.
- Ci sono rumors e pettegolezzi in giro sul web che parlano di un possibile attrito tra l'attore e la rete che non ha voluto aumentargli il compenso, altri rumors parlano di una Julianna Marguiles un po' prima donna che non vuole dividere la scena con gli altri attori, poiché la protagonista della serie è lei (mah!) Sono solo rumors!
- Will Gardner è morto... non so se il concetto era chiaro.
 Questa Recensione è stata pubblicata anche sul portale Telefilm-central.org il 26 Marzo 2014

venerdì 18 aprile 2014

Shameless: Recensione dell'episodio 4.12 - Lazarus - Finale di stagione

Shameless_412-2Come ogni anno ho atteso l'inizio di Shameless con molta trepidazione, nonostante io segua moltissime serie tv, Shameless è una di quelle (poche) che attendo di più e che stagione dopo stagione non tradisce mai le mie aspettative. Ci sono serie tv che intrattengono lo spettatore, altre che lo tengono impegnato mentalmente e altre ancora che lo emozionano. Shameless riesce a fare tutto in dodici episodi riuscendo a polarizzare l'attenzione con una varietà di storyline diverse, con un tono drammatico in cui elementi comici vengono incastrati alla perfezione. Se è possibile, gli sceneggiatori sono riusciti con il quarto capitolo a perfezionare ancora di più questo già prefetto equilibro regalandoci la stagione più bella della serie. Lazarus, completa in modo magnifico questa stagione da awards. Qui elementi drammatici della storyline sono rappresentati dalla bipolarità di Ian.
Purtroppo per i Gallagher nulla è semplice e le menti dietro questa serie hanno deciso che dopo il coming out - favoloso, lasciatemelo dire - di Mickey, la coppia Ian e Mickey non poteva passare momenti di serenità. La tanto annunciata bipolarità di Ian, viene a galla. La prima crisi maniaco-depressiva, infatti, lo colpisce lasciandolo inerme per giorni. Non riescono Mickey, né Debbie e Carl né tantomeno Fiona a far riprendere il povero Ian. Un plauso agli scrittori per aver saputo spiegare la sindrome bipolare con un paio di semplici battute: non è tristezza, non è un semplice periodo NO per Ian, è una sindrome maniaco-depressiva che può portarlo al suicidio senza preavviso. I Gallagher ci sono passati già con Monica ed eccoli dover rivivere la stessa cosa con il loro fratello.
Shameless_412-7Bisogna segnalare una delle scene più belle dell'episodio: quella che vede dopo tanto tempo Noel Fisher recitare con Emmy Rossum. E sono scintille! I due più bravi del cast si confrontano sulla malattia di Ian e la rabbia e tristezza di Mickey aggiunte alle lacrime di Fiona, rendono la scena struggente. Questa è stata senza dubbio la stagione che ha consacrato Noel Fisher nell'olimpo degli attori più talentuosi in circolazione; la sua interpretazione è intensa e ha questa capacità innata di comunicarci i mille stati d'animo del suo personaggio così complesso, con il solo uso dell'espressione facciale. Lo smarrimento misto a serenità al bar, quando si accorge che a nessuno importa poi molto che lui sia gay, la preoccupazione e il dolore per Ian, sono a livello recitativo prove eccellenti. A lui è affidata la scena più triste e drammatica con Fiona ma è protagonista anche della più divertente con Svetlana che per "conquistare" il marito è disposta a indossare un pene finto generando una reazione esilarante in Mickey. Un attore completo che insieme al resto del cast meriterebbe un po' di attenzione da parte della critica e dell'academy.
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Altro capitolo fondamentale del finale di stagione è riservato a Fiona. La più grande dei Gallagher dopo una breve esperienza in prigione viene rilasciata per sovraffollamento. Neanche il tempo di tornare a casa che ottiene, grazie all'intercessione della sua agente di sorveglianza, un nuovo lavoro. Qui c'è l'ingresso nel cast
del papà dei Winchester o Denny Duquette di Grey's Anatomy,al secolo Jeffrey Dean Morgan. Se pensiamo che all'inizio della stagione, Fiona aveva ingranato la marcia giusta con il lavoro, ritrovarla a fare la cameriera e ad affrontare i problemi di droga non ancora pienamente accettati, potrebbe essere un triste epilogo. In realtà l'esperienza vissuta sembra aver fatto crescere Fiona che finalmente decide di assumersi le proprie responsabilità. L'aver toccato il fondo l'ha resa più forte e più cosciente dei propri limiti. Parlando di crescita anche Lip ha subito una notevole trasformazione in questi dodici episodi, passando da quasi rinunciatario universitario un po' troppo egocentrico a umile studente.
Shameless_412Il suo incontro nel bar con Mandy è molto triste, con il completo costoso e in compagnia degli amici del Collage, Lip sembra ormai lontano dalla vecchia vita e Mandy, convinta di meritarsi bifolchi avventori del bar che la palpeggiano e un fidanzato violento, pensa di desiderare troppo, volendo Lip. La speranza è che il personaggio di Mandy subisca la stessa evoluzione di tutti gli altri personaggi. Scritti e interpretati tutti in modo così realistico e onesto. John Wells ci ha offerto l'evoluzione dei personaggi che noi, serial addicted, tanto speriamo di vedere: non ci sono stravolgimenti o WTF, le scelte narrative sono coerenti con i personaggi che così non restano di carta o bidimensionali, ma sono persone in carne d'ossa e come tali crescono dinamicamente. Si esagera sempre con eleganza. Questo è il plauso più grande che si può fare a questa serie, insieme a quello di aver saputo rappresentare il genere dramedy alla perfezione. La parte comedy dell'episodio è rappresentata da Sheila e Sammy che si contendono Frank. Sheila perde l'appello per l'adozione dei bambini nativi americani, quindi questo farebbe pensare a un matrimonio finito prima di iniziare, ma in realtà non è così. Anche nella trama di Sheila c'è una profondità quasi commovente. Sheila si sente sola: prima le pulizie gratuite dai Gallagher, poi la riserva indiana e i bambini in affido e ora il matrimonio con Frank, tratteggiano una donna fragile e bisognosa di donare agli altri, qualsiasi cosa. Così la cena cucinata a Frank viene donata a Sammy e a suo figlio, pochi momenti prima cacciati da casa. La scena di chiusura non poteva non essere spiazzante, in fin dei conti parliamo di Shameless: Frank sputa in faccia, nel suo solito stile, al fegato nuovo e al poveraccio non alcolizzato che avrebbe potuto riceverlo al posto suo e beve alla faccia di tutti, purtroppo c'è Carl con lui che viene iniziato in tenera età ai superalcolici.
Shameless_412-6Considerazioni Sparse: -Momento "piangiamo tutti insieme": La reazione di Carl e Debbie alla vista di Fiona che prepara la colazione. -Sorpresa inattesa: questo è stato un vero colpo di scena, che ci crediate oppure no, neanche il cast regolare lo sapeva (controllate su Twitter le reazioni del cast mentre andava in onda l'episodio). Jimmy è vivo! Justin Chatwin ha avuto l'embargo sulla scena; l'attore è stato alloggiato in hotel lontano dagli altri e la sorpresa è stata fatta proprio a tutti! Questa volta gli sceneggiatori me l'avevano fatta, avevano detto in modo molto chiaro che era morto e io ci avevo creduto e invece... eccolo qui! -Sottolineo anche la cura nella parte tecnica di questo episodio; la regia, soprattutto le scene riguardanti Fiona, è stata molto incisiva e originale, giocando con le voci fuori campo o le scene anticipate. - Riflessione: Visto che l'academy ha acconsentito a far cambiare categoria a Shameless da Dama a comedy, leggete qui per ulteriori dettagli, quest'anno la serie ha qualche speranza in più di venire almeno presa in considerazione ai premi che contano! Che dite, ci vogliamo illudere? Mettiamoci l'anima in pace e distraiamoci in qualche modo, Gennaio 2015 è molto lontano ancora.
La recensione è uscita anche su Telefilm Central.org -l'8-04-2014

lunedì 24 marzo 2014

The Americans: Recensione dell’episodio 2.03 – The Walk In



Sin dalla premiere di questa stagione è stato chiaro come gli sceneggiatori vogliano approfondire il tema della genitorialità. Come faceva notare anche Lalla, nella sua recensione della premiere, dopo aver affrontato i problemi di coppia tra Elizabeth e Phillip, questo è il momento di stringere il fuoco d'attenzione sull'essere spie e genitori allo stesso tempo. Un compito già arduo e pieno di responsabilità che si complica ulteriormente quando quelli che dovrebbero educare sono delle spie senza troppi scrupoli.
The Americans-203-2The Americans-203-4A complicare la situazione c'è la crescita di Paige che, non più una bambina, inizia a notare lo strano comportamento dei genitori. Per indagare su di loro contravviene alle regole dei genitori e si reca dall'unica parente viva di sua conoscenza, in realtà semplicemente un'altra spia che si finge in piena demenza senile. Il fulcro dell'episodio non riguarda la missione di Elizabeth e Philips, infatti questa appare sullo sfondo e desta la nostra attenzione solo quando Elizabeth risparmia il responsabile della rimessa. Ormai mi meraviglio quando i due coniugi Jennings risparmiano qualche innocente e non il contrario. Il fulcro sta proprio invece nella scoperta improvvisa di Elizabeth del proprio istinto materno. Lei non è quell'essere freddo e risoluto che pensava di essere nella prima stagione, il suo ferimento alla fine della prima stagione e l'uccisione della famiglia di spie vista nel primo episodio, ha ridefinito le sue priorità e ha risvegliato un sentimento che era sopito e tenuto a bada dal rigido addestramento ricevuto in giovinezza. Ora Elizabeth prova una forte ansia e preoccupazione per la sua doppia vita e il terrore che possa accadere anche a loro quello che è successo a Leanne la paralizza. Elizabeth si reca da Derek per consegnargli la lettera con cui la madre gli spiegava tutta la verità, lettera che avrebbe potuto chiarire l'uccisione dei genitori; ma quando si accorge che il ragazzo è troppo scioccato e allo stesso tempo molto giovane e quindi in grado di rifarsi una vita e dimenticare, sceglie di non seguire il volere di Leanne. L'episodio è inframmezzato con dei flashback molto belli che ci mostrano la decisione, non proprio spontanea, di Elizabeth di avere il suo primo figlio. La fotografia vintage, il montaggio e i costumi, così come le pettinature, sono veramente eccellenti e ci permettono di tuffarci negli anni sessanta senza troppi problemi e sono utili soprattutto per vedere il cambiamento di Elizabeth.
The Americans-203-3La scena più bella dell'episodio però, riguarda a mio avviso, Philip e il suo a faccia a faccia con Paige. Matthew Rhys ci regala un'interpretazione molto compassata ma intensa, mostrando molto bene la dualità di Philip preoccupato per la figlia ma allo stesso tempo indispettito dal fatto che qualcuno abbia sovvertito delle regole che non posso essere in discussione. Come sempre un buon minutaggio viene riservato a Nina e Stan. In questo spezzone di trama credo che gli sceneggiatori abbiano un po' forzato la mano. Se nella prima stagione questa relazione poteva avere un senso ed essere anche interessante, ormai sembra una storia un po' trita. Per fortuna anche in questo caso gli attori sono di buon livello e riescono comunque a interessarci alle loro vicende. Anche Nina è scissa tra il suo sentimento per Stan e la sua fedeltà alla patria. Il sorrisetto che fa quando lui si dichiara ha un doppio significato, perché Nina è sinceramente felice per quel "ti amo" tanto atteso. In conclusione, the Walk in è un buon episodio che si concentra sulla parte family con meno azione ma che è comunque in grado di monopolizzare l'attenzione dello spettatore soprattutto per la storyline di Paige che sembra sempre più determinata a scoprire la vita segreta della sua famiglia
Pubblicata anche su Telefilm-central.org il 21 Marzo

giovedì 30 gennaio 2014

Dallas Buyers Club: la recensione


Se state seguendo, da bravi cine dipendenti, la stagione degli awards 2014, avrete sentito nominare ormai fino allo sfinimento Dallas Buyers Club, sulla bocca di tutti ormai grazie ai due attori protagonisti: Jared Leto e Matthew McConaughey che stanno facendo incetta di awards.
Matthew McConaugheyUna cosa che mi ha sorpreso, in questi giorni, è stato apprendere che entrambi gli attori sono vittime di molti pregiudizi: il primo perché ritenuto principalmente un cantante - falso, perché Jared Leto ha sempre portato avanti le due carriere in modo parallelo - il secondo a causa della sua filmografia passata, piena di commedie romantiche o film poco impegnati. Ecco, per togliersi qualsiasi dubbio in proposito consiglio di vedere Dallas Buyers Club.
E' impossibile, infatti, parlare di questo film senza partire dalla straordinaria interpretazione dei due attori protagonisti. Matthew McConaughey per questo film ha letteralmente cambiato stile vita, dimagrendo 20 kg e acquistando una fragilità fisica che gli ha permesso di interpretare Ron Woodroof nel modo più realistico possibile.
Siamo negli anni ottanta, in piena disinformazione, l' HIV è ancora ritenuto, a torto, il "cancro degli omosessuali" e Ron, eterosessuale, scopre di essere malato quando già le sue condizioni sono molto gravi, tanto che la prognosi dei dottori non è per niente rincuorante: solo trenta giorni lo dividono dalla morte.
Dallas-Buyers-Club-2Da qui il film è scandito segnalandoci il tempo che passa, definendo così anche la narrazione in una sorta di capitoli, superata la fase del rifiuto e della negazione, Ron si documenta e inizia il suo viaggio per sopravvivere. Ron, infatti, si scontra contro i poteri forti delle aziende farmaceutiche che costruivano un business "spingendo" farmaci inadatti ed escludendo invece cure alternative molto più efficaci.
Dallas Buyers Club-1Ron è costretto a oltrepassare il confine per procurarsi le cure più idonee, quelle che non tentavano di sconfiggere il virus ma che curavano i gravi e invalidanti sintomi. Nasce così il Dallas Buyers Club, una società che tenta di curare le persona affette dall'HIV con un approccio diverso da quello consentito dallo stato americano. A fare da spalla al superlativo Matthew McConaughey c'è un commovente Jared Leto nelle vesti di una giovane transessuale. Rayon, malato di HIV, è più fragile di Ron sia perché essere transessuale nell'85 in Texas non era certo una passeggiata sia per la sua dipendenza da cocaina che gli impedisce di beneficiare a pieno delle cure alternative. Grazie alla vicinanza con Rayon e alla lotta intrapresa per vivere, sfidando lo Stato, Ron cambia. Il cuore del film sta proprio qui, nell'evoluzione di Ron che a causa della sua malattia è costretto a uscire dalla sua confort zone, fatta di rodei, alcol e sesso occasionale. Grazie alla malattia e alla vicinanza, oltre che a Rayon anche alla dottoressa Saks interpretata da un'intensa Jennifer Graner, persone che non avrebbero mai scelto nella sua vita prima della malattia. Ron comprende il valore della vita acquistando anche un nuovo punto di vista.
Jean-Marc Vallée costruisce un film realistico e accurato ma soprattutto onesto perché non cerca la lacrima facile dello spettatore a tutti i costi, ma la ottiene in modo naturale, riuscendo a farci empatizzare con la disperazione dei protagonisti che supera le barriere dello schermo e si trasferisce nello spettatore. Quando avviene questo, il film diventa qualcosa di più d'intrattenimento, a mio avviso: diventa crescita personale, diventa arte. Dallas Buyers Club è, quindi, oltre all'interpretazione del cast, un bel film, perché affronta una tematica importante con serietà e intelligenza non evitando una sottolineatura polemica sul rapporto di convenienza costruito tra il governo e l'establishment medico che ha portato molte persone a metà anni 80 a venire curate con medicinali non idonei ma economicamente più vantaggiosi per i poteri in campo.

venerdì 3 gennaio 2014

Sherlock, 3.01 - The Empty Hearse

Ce né voluto di tempo, ben due anni perché Moffat riuscisse a mettere insieme questa terza stagione di Sherlock e nel frattempo, l'attesa è cresciuta. Nel corso di questi due anni sono nati gruppi di discussione su internet, gruppi di ascolto virtuali in cui rivedere e commentare gli episodi, fanclub. Il fandom è cresciuto e si è rafforzato talmente tanto, generando una quantità di teorie sulla morte di Sherlock Holmes, alcune talmente strampalate da poterci scrivere un libro per raccoglierle tutte. La premiere della terza stagione, non poteva quindi, non partire da questo clamore nato intorno alla serie. Mark Gatiss ha scelto di rendere il fandom della serie, nelle sue sfumature più eccessive e simpatiche, protagonista del ritorno sherlock-301-cdi Sherlock, il che per me è già un segno di lungimiranza e intelligenza quello di "coccolare" i propri fan e detrattori allo stesso tempo. La rappresentazione del fandom è a dir poco geniale ed esilarante, ci vengono fornite nel corso dell'episodio, una in apertura e una un po' prima della metà, due teorie tra le più strampalate ed esilaranti: La prima vede Sherlock sventare la morte facendo bungee jumping e catapultandosi dentro lo studio di Molly per poi baciarla con trasporto, e tutte/i fan di Sherlock/Benedict Cumberbatch sono saltati dalla sedia immedesimandosi in "Molly un po' sfigatella" che ottiene il suo bacio alla fine della storia. La seconda è geniale e esilarante per quanto assurda: termina con un bacio tra Sherlock e sherlock-301-dMoriarty, anche le shipper più fantasiose quindi sono state accontentate da questa deriva a dir poco inconcepibile! Il fandom è capitanato dal fanboy più ossessionato ed eccessivo che da buon fan mette in dubbio la versione di Sherlock, con le stesse obbiezioni che anche lo spettatore medio sta facendo nello stesso momento in cui guarda: ma se John si fosse spostato da quel punto? Ma se la bicicletta non l'avesse colpito? E' ovvio che a un pubblico così attento e che nel corso degli ultimi due anni non ha fatto altro che riempire con il vuoto della programmazione televisiva cartelle word con fanfiction e teorie, non si poteva dare una risposta, non subito almeno. Altro aspetto che ho trovato inaspettato e intelligente è quello di aver impostato tutto l'episodio in chiave comica e leggera, chi si aspettava un ritorno melodrammatico com'era stata la fine della scorsa stagione, si è trovato letteralmente spiazzato mentre si rilassava in più di una risata. The Empty Hearse, infatti, è estremamente divertente e comico, a cominciare dal "siparietto" iniziale tra Mrs. Hudson e John, quando quest'ultimo l'avvisa che sta per sposare Mary e la simpatica signora fa più di un riferimento a Sherlock considerandolo il compagno di Watson, per finire poi al momento fulcro dell'episodio: l'incontro tra Sherlock e Watson. Sì, perché nonostante John sia molto arrabbiato per essere stato ingannato, Gatiss come dicevo prima ha scelto la chiave comica per questa reunion e quindi la prima reazione di John è di picchiare Sherlock. Martin Freeman è eccezionale nel mostrare questa dualità di sentimenti in un'unica espressione e sherlock-301-bil trio Amanda Abbington e Benedict Cumberbatch ci darà grandissime soddisfazioni me lo sento! Altra chicca sono i genitori di Sherlock che, forse non sapete, sono proprio i genitori di Benedict Cumberbatch anche loro due attori inglesi: Timothy Carlton e Wanda Venthamche si sono prestati per questo divertentissimo cameo, in cui la realtà si lega sempre di più alla fiction. Infatti non è finita qui, anche Amanda Abbington che interpreta Mary è la compagna anche nella vita di Martin Freeman! Nella quasi ora e mezza dell'episodio c'è tempo anche per imbastire una sorta di trama orizzontale, Watson, infatti, viene rapito e per poco bruciato in un falò, Marie e Sherlock lo salvano in extremis ma questo ovviamente sarà il sherlock-301-anuovo cattivone che occuperà il posto di Moriarty. Volutamente appannato invece è il caso dell'episodio; l'intento era concentrarsi sul ritorno di Sherlock e sulla reazione delle persone intorno a lui a questo ritorno, vediamo, infatti, Sherlock usare Molly come sostituta di John mentre quest'ultimo si annoia a fare il dottore, talmente ossessionato e scioccato dal ritorno del suo amico da aggredire uno strano paziente convinto che questo sia Sherlock travestito - altre risate!! Il caso però serviva proprio come collante e cucitura nel rapporto dei due. Eccoli quindi, di nuovo insieme pronti a sventare un attentato nel cuore di Londra. The Empty Hearse probabilmente non è il ritorno che mi aspettavo ma proprio per questo è stato perfetto, mi ha ricordato anzi, che a volte è meglio raccontare una storia cercando di divertire e stupire piuttosto che commuovere. L'episodio, come i passati, è curato nei minimi dettagli con una recitazione -che lo dico a fare? - sublime , abbiamo i due attori inglesi tra i più gettonati al momento, cosa vogliamo di più?
scritta per Telefilm-central.org

domenica 20 ottobre 2013

Ti sconsiglio un pilot: Dracula 1.01 – The Blood is the Life

Attendevo con molta curiosità questa serie, i vampiri sono ormai sia nella narrativa contemporanea per ragazzi, sia al cinema sia nelle serie tv inflazionati e svuotati dalla loro vera natura malvagia, sempre più simili agli adolescenti, tormentati da amori difficili e depressi dal loro essere immortali e soli. Una serie che invece si prefigge di ispirarsi a Dracula di Stoker, classico caposaldo tra i romanzi gotici di fine ottocento, crea un'aspettativa molto diversa. Purtroppo però quelle atmosfere cupe, oscure in questa trasposizione televisiva non compaiono ma, anzi, i primi venti minuti sono talmente caotici e mal raccontati, da mettere a dura prova lo spettatore più paziente.
Dracula-01Dracula, un po' come Amanda Clarke in Revenge, è deciso a vendicare la morte della moglie, il suo obiettivo è distruggere l'ordine del Drago esistito anche nella realtà. In questa versione televisiva l'ordine è descritto come una setta di privilegiati che controllano soprattutto economicamente il destino del mondo, diventando ricchi a spese degli altri. Grazie a Van Helsing, alleato inaspettato, Dracula si finge un industriale americano Alexander Greyson (?) che promette e dimostra l'alternativa dell'energia gratuita prodotta dalla magnetosfera con il chiaro intento di gettare sul lastrico l'Ordine, che vive con i soldi dell'emergente settore petrolifero. In sostanza, il famigerato Dracula della NBC è un paladino dell'ecologia che lotta contro la casta che detiene il potere. Questo per me è stato molto estraniante, se non assurdo!
Dracula-02Soprattutto la storyline della moglie Mina, reincarnata in qualche modo nell'ingenua ragazza inglese, mi ha deluso molto. Sia per il modo in cui è stata descritta Mina, un personaggio per nulla carismatico, sia perché sono perplessa sull'uso della mitologia della doppelganger, ma curiosa almeno su quest' aspetto di capire esattamente di più da questa connessione. La connessione naturale tra Dracula e Mina, potrebbe spostare inoltre il fuoco d'attenzione sul dramma romantico mentre, nonostante quest' aspetto potrebbe essere anche interessante e richiamare ancora una volta il film di Francis Ford Coppola, a mio avviso una serie che si prefigge di narrare le gesta di Dracula, vampiro per antonomasia dovrebbe evitare di scadere in facili stereotipi. Sullo sviluppo di questa relazione però bisogna attendere qualche episodio e vedere le scelte degli sceneggiatori, per capire anche la direzione generale della serie. Tutto ciò è raccontato, almeno nella prima parte dell'episodio, in modo molto disordinato e con un'assenza di ritmo tale da rendere il tutto molto soporifero e poco interessante. A questa storia poco incisiva e convincente si aggiunge, inoltre, una realizzazione tecnica del pilot, mediocre. La cosa che è stata subito evidente, dopo i primi minuti è la fotografia finta vintage, con l'intento di farci calare nel periodo storico ma con il risultato di essere fin troppo Dracula-03didascalica. L'effetto delle lampadine, ad esempio nella visione d'insieme è fastidioso. Tutto l'episodio è confezionato per essere sopra le righe, è trash ma non nel senso buono del termine, se esiste questa eccezione! Anche gli antagonisti di Dracula, i membri dell'ordine sono tratteggiati per il momento in modo molto bidimensionale senza sfumature di sorta.
L'unico, a mio avviso, faro nel buio è Jonathan Rhys Meyers! Lo sappiamo tutti che ha carisma da vendere e lo sanno bene quelli della NBC che lo hanno scritturato per il ruolo, pagandogli presumibilmente uno stipendio stellare, terminando così il budget per pagare il resto della crew: sceneggiatori, registi etc. Meyers incarna bene il ruolo di Dracula, sembra nato per interpretarlo perché ha il giusto fascino e la faccia un po' antipatica ed è anche un buon attore. Nonostante il mio giudizio su questo pilot non sia positivo anche a causa delle mie aspettative molto alte, non mi sento di bocciare questa serie totalmente ma voglio concedere il giusto rodaggio alla storia, ai personaggi e alle dinamiche; i pilot, infatti, proprio per il loro compito introduttivo risultano a volte privi di anima e legnosi nella struttura. Vediamo se queste atmosfere gotiche prome
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